lunedì 10 aprile 2017

Le fave prodigiose

Fave secche
L'altro giorno ho preparato un bel pranzo succulento ma, come gran parte delle cose buone sono difficili da digerire ed a volte alla pesantezza si aggiunge un bruciore di stomaco fastidioso, che ti costringe a prendere qualcosa che ti aiuti a risolvere l'inconveniente.  E' proprio lì che ti affiora alla mente una domanda: cosa diceva nonna Pina?
"Manciti toi fai siccati, mittitili ammocca quannu rimoddunu  mastichili e poi gnuttili" che tradotto "mangia alcune fave secche tienile un poco in bocca una volta che si sono ammorbidite le mastichi e le ingoi".
Nel giro di pochi minuti  si ottiene il risultato preposto cioè scompare il bruciore stomaco.
Le fave chiaramente non hanno solo quella funzione ,si può preparare una ricetta tipica del mio paese "fai e fogghi", tradotto "fave e verdura".
 Ve la spiego in poche righe: prendere le fave metterle in ammollo per tre ore circa, se uno vuole anche la sera prima, servirà ad accorciare i tempi di cottura, dopodiché pelare due patate  farle a pezzi poggiarle sul fondo di un tegame, prelevare le fave dall'acqua di ammollo aggiungendole sopra le patate che abbiamo già posizionato, coprire di acqua salare, portare ad ebollizione, dopodiché abbassare la temperatura e far cuocere per una ora e mezza due. Controllare che si sia asciugata completamente l' acqua di cottura e girarle energicamente con un cucchiaio (cucchiariscia), se non avete molta potenza nel polso potete usare il mini pimer. Amalgamate con un poco di olio extra vergine di oliva  e servire con della verdura lessa preferibilmente rape o verdura selvatica (tarassaco).

1 commento:

  1. Bellissima idea!!! Nonna adorata e amata,grande consigliera i suoi insegnamenti sono stati scuola di vita per noi

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