mercoledì 19 aprile 2017

Dove mi vedesti che in atto mi facesti?

Ogni dubbio che i ragazzi avevano nonna Pina lo dissipava con sagge spiegazioni.
Alla domanda perché Pasqua non avesse una data fissa lei rispondeva: "no si metti Cristu allu sepolcru ci no è luna chiena ti marzu".  (non si dà inizio al triduo pasquale se non c'è la luna piena di Marzo.) I ragazzi la sera guardavano il cielo sperando di vedere finalmente la luna piena.
Quando finalmente arrivava il momento giusto ,partivano una serie di preparativi.
Il Mercoledì santo "nonno Nele" divideva il grano ,che aveva  deposto  il giorno di san Giuseppe in un contenitore con dell'ovatta bagnata e messo al riparo da freddo e luce. Dall'altezza del grano si deduceva se la Pasqua veniva bassa o alta (marzo o aprile). Lo divideva in base ai cesti da realizzare,per ogni bambino un poco di grano al centro ed intorno dei fiori . Il cesto ,"lu piattu mia",con il quale i bambini giravano per le case  esibendolo ed esclamando "ce ti piaci lu piattu mia? Le piccole offerte che raccoglievano si portavano in chiesa, insieme al cesto che sarebbe servito ad adornare l'altare della reposizione.
Il Giovedi'sera si andava in giro per le chiese ,che dovevano essere dispari,a vedere i" sepolcri"(altari della reposizione)e pregare.
La sera del Venerdi' santo tutti a vedere la processione dei Misteri i quali durante l anno erano deposti nella chiesa di santa Chiara,  "nonna Pina"ci raccontava come l autore di una di quelle statue fosse morto, poiché la statua a fine opera aveva parlato dicendogli "Dove mi vedesti che in atto mi facesti" tanto traspariva la sofferenza da quella che doveva essere solo una statua. Oh quante cose ci diceva nonna Pina!

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